Tra l’educazione e la filosofia c’è una stretta connessione, una storica e
una concettuale. Il concetto di educazione- paideia deriva dalla Grecia antica.
Al tempo i pedagogi, coloro che educavano i pargoli, erano i filosofi. Socrate fu
il primo a concepire la maieutica – teknemaieutikè che, paragonando il lavoro
dell’ostetrica, è l’arte di saper tirar fuori dal soggetto il sapere, la propria
verità e il proprio talento. La filosofia ha accompagnato nei secoli lo
sviluppo della società, quindi la si può considerare un’autonarrazione che
l’uomo fa di sé e della civiltà. Attraverso la filosofia si impara e si
riflette sull’ identità, sul divenire dell’uomo e dunque sulla missione che
l’educazione svolge come un’obbedienza a una vocazione.
La filosofia non ha a che fare con le opinioni. Hegel diceva che la filosofia sembra una “galleria di
stravaganze”, una sequenza di opinioni eccentriche estemporanee e estranee alla
vita. Al contrario Benedetto Croce e Giovanni Gentile che nel 1923 hanno
gettato le basi della scuola odierna, credevano fermamente che la filosofia fosse
il coronamento dello studio, del sapere umano e quindi che dovesse essere
insegnata in particolare nel liceo, fregiando la borghesia di quel sapere utile
a chi detiene posizioni pubbliche. Infatti, c’è una relazione tra la filosofia
e il potere come Jacques Derrida sottolinea ne Il diritto alla filosofia. Fin dai tempi di Platone ne La Repubblica si immaginava che uno
stato più equo dovesse essere governato dai filosofi, dai migliori, intravedendo
l’utopia di far eleggere uomini buoni di animo, educati alle virtù.
La
filosofia trattata insieme ai bambini prospetta l’individuo verso un'etica
personale alla quale tendere. Ma cos'è l'etica? Spesso si confonde con la
morale. Etica si riferisce alla parola
greca ethos, in latino costume, mos, in
senso di tradizione, abitudine, indole. L'ethos si riferisce pertanto all'indole
di una persona o di un popolo, del suo carattere. In secondo luogo l’etica parla
di concetti cardinali ove la virtù dell'uomo si manifesta in eccellenza di
intenti e di atti.
Ma
l'etica ha a che vedere con la felicità? E ha a che vedere con la buona indole,
il buon carattere secondo un demone che ognuno di noi possiede come ipotizza
James Hillman ne Il codice dell’anima?
Aristotele ci insegna che la felicità dell'uomo sta nel ricercare quel qualcosa
che ci consente di realizzare pienamente la nostra essenza. Sono riflessioni che ci permettono di pensar alla
felicità come una prassi lunga tutta la vita anziché come momento effimero di
euforia mentale di pochi istanti. Come si fa a concepire ed attuare una vita ben spesa?
Vi ricordate la canzone di Battisti: ma che colore ha una giornata uggiosa, ma
che colore ha una vita ben spesa. Possiamo dire che siamo noi a conferire il colore alla nostra vita, attraverso la realizzazione del nostro più profondo essere.
Il
compito di noi educatori, insegnanti, genitori, tutor potrebbe sostenere questo
percorso di felicità proprio e altrui per realizzare l'Indole autentica e
tendere alla felicità, fin da piccoli.
Si
tratta per Aristotele di individuare le virtù specifiche dell'essere umano e, se
l'essere umano si distingue per il logos, allora le virtù sono quelle che
derivano dalla razionalità, ipotizzando una vita in cui con gioia l’uomo
espleta le azioni a lui connaturate.
Proprio
per questo motivo le virtù, in accordo con le quali dobbiamo agire per essere felici,
sono di due tipi, alcune riguardano l'indole, altre l'intelletto. Le prime sono
virtù etiche, pertinenti al carattere, le seconde sono dianoetiche, pertinenti
al razionale. Semplificando si può dire che la felicità è una attività
dell'anima secondo le virtù sopradescritte e che sarebbe bene far
conoscere ai bambini attraverso una riflessione audace.
Nel
mondo editoriale alcuni autori si sono cimentati in questo difficile compito di
introduzione alla filosofia dedicato ai bambini, i quali sono naturalmente produttori di pensieri filosofici perchè scevri di sovrastrutture che inibiscono tale produzione.
Dal più recente "Le pecore filosofe" di Luisa Petruccelli e Irene Merlini pubblicato da Edizioni Esperidi e illustrato da Silvia Settepanella che in maniera provocatoria adduce alle pecore il potere di svincolarsi dalla loro posizione statica e omologata per porsi domande indedite e sviluppare un pensiero critico.
Dal più recente "Le pecore filosofe" di Luisa Petruccelli e Irene Merlini pubblicato da Edizioni Esperidi e illustrato da Silvia Settepanella che in maniera provocatoria adduce alle pecore il potere di svincolarsi dalla loro posizione statica e omologata per porsi domande indedite e sviluppare un pensiero critico.
Tu chi sei? Manuale di filosofia, domande ed esercizi per bambini e adulti curiosi commentato da Alberto Rebori, Corraini editore. Ponendo ulteriori domande alle
domande si suggeriscono nuovi percorsi di riflessione ludica.
Io e gli altri e poi Pensa che ti ripensa di Anna Vivarelli con le illustrazioni di Vinci, pubblicato da Il Battello a Vapore, alle
domande spontanee su temi e valori illustra le risposte dei filosofi.
Alcuni
comuni si sono posti alla ricerca di ulteriori modalità di approfondimento alla
filosofia come il Comune di Modena e quello di Milano. Il curiosare nei progetti dedicati si possono trovare degli stimoli e suggerimenti per altre iniziative.
Osiamo
e fidiamoci dei bambini che sapranno certamente sorprenderci nelle loro
elucubrazioni filosofiche che potranno certamente sostenere la costruzione di un loro proprio pensiero critico e renderli autonomi nelle scelte che la vita presenterà.