lunedì 25 luglio 2016

Leggere di filosofia con i piccoli



Tra l’educazione e la filosofia c’è una stretta connessione, una storica e una concettuale. Il concetto di educazione- paideia deriva dalla Grecia antica. Al tempo i pedagogi, coloro che educavano i pargoli, erano i filosofi. Socrate fu il primo a concepire la maieutica – teknemaieutikè che, paragonando il lavoro dell’ostetrica, è l’arte di saper tirar fuori dal soggetto il sapere, la propria verità e il proprio talento. La filosofia ha accompagnato nei secoli lo sviluppo della società, quindi la si può considerare un’autonarrazione che l’uomo fa di sé e della civiltà. Attraverso la filosofia si impara e si riflette sull’ identità, sul divenire dell’uomo e dunque sulla missione che l’educazione svolge come un’obbedienza a una vocazione.

La filosofia non ha a che fare con le opinioni. Hegel diceva  che la filosofia sembra una “galleria di stravaganze”, una sequenza di opinioni eccentriche estemporanee e estranee alla vita. Al contrario Benedetto Croce e Giovanni Gentile che nel 1923 hanno gettato le basi della scuola odierna, credevano fermamente che la filosofia fosse il coronamento dello studio, del sapere umano e quindi che dovesse essere insegnata in particolare nel liceo, fregiando la borghesia di quel sapere utile a chi detiene posizioni pubbliche. Infatti, c’è una relazione tra la filosofia e il potere come Jacques Derrida sottolinea ne Il diritto alla filosofia. Fin dai tempi di Platone ne La Repubblica si immaginava che uno stato più equo dovesse essere governato dai filosofi, dai migliori, intravedendo l’utopia di far eleggere uomini buoni di animo,  educati alle virtù.


La filosofia trattata insieme ai bambini prospetta l’individuo verso un'etica personale alla quale tendere. Ma cos'è l'etica? Spesso si confonde con la morale.  Etica si riferisce alla parola greca ethos, in latino costume, mos, in senso di tradizione, abitudine, indole. L'ethos si riferisce pertanto all'indole di una persona o di un popolo, del suo carattere. In secondo luogo l’etica parla di concetti cardinali ove la virtù dell'uomo si manifesta in eccellenza di intenti e di atti.
Ma l'etica ha a che vedere con la felicità? E ha a che vedere con la buona indole, il buon carattere secondo un demone che ognuno di noi possiede come ipotizza James Hillman ne Il codice dell’anima? Aristotele ci insegna che la felicità dell'uomo sta nel ricercare quel qualcosa che ci consente di realizzare pienamente la nostra essenza. Sono  riflessioni che ci permettono di pensar alla felicità come una prassi lunga tutta la vita anziché come momento effimero di euforia mentale di pochi istanti. Come si fa a concepire ed attuare una vita ben spesa? Vi ricordate la canzone di Battisti: ma che colore ha una giornata uggiosa, ma che colore ha una vita ben spesa. Possiamo dire che siamo noi a conferire il colore alla nostra vita, attraverso la realizzazione del nostro più profondo essere.
Il compito di noi educatori, insegnanti, genitori, tutor potrebbe sostenere questo percorso di felicità proprio e altrui per realizzare l'Indole autentica e tendere alla felicità, fin da piccoli.
Si tratta per Aristotele di individuare le virtù specifiche dell'essere umano e, se l'essere umano si distingue per il logos, allora le virtù sono quelle che derivano dalla razionalità, ipotizzando una vita in cui con gioia l’uomo espleta le azioni a lui connaturate.
Proprio per questo motivo le virtù, in accordo con le quali dobbiamo agire per essere felici, sono di due tipi, alcune riguardano l'indole, altre l'intelletto. Le prime sono virtù etiche, pertinenti al carattere, le seconde sono dianoetiche, pertinenti al razionale. Semplificando si può dire che la felicità è una attività dell'anima secondo le virtù sopradescritte e che sarebbe bene far conoscere ai bambini attraverso una riflessione audace.

Nel mondo editoriale alcuni autori si sono cimentati in questo difficile compito di introduzione alla filosofia dedicato ai bambini, i quali sono naturalmente produttori di pensieri filosofici perchè scevri di sovrastrutture che inibiscono tale produzione.



Dal più recente "Le pecore filosofe" di Luisa Petruccelli e Irene Merlini pubblicato da Edizioni Esperidi e illustrato da Silvia Settepanella che in maniera provocatoria adduce alle pecore il potere di svincolarsi dalla loro posizione statica e omologata per porsi domande indedite e sviluppare un pensiero critico.  
 
Tu chi sei? Manuale di filosofia, domande ed esercizi per bambini e adulti curiosi commentato da Alberto Rebori, Corraini editore. Ponendo ulteriori domande alle domande si suggeriscono nuovi percorsi di riflessione ludica. 

Io e gli altri e poi Pensa che ti ripensa di Anna Vivarelli con le illustrazioni di Vinci, pubblicato da Il Battello a Vapore, alle domande spontanee su temi e valori illustra le risposte dei filosofi.
Alcuni comuni si sono posti alla ricerca di ulteriori modalità di approfondimento alla filosofia come il Comune di Modena e quello di Milano. Il curiosare nei progetti dedicati si possono trovare degli stimoli e suggerimenti per altre iniziative.

Osiamo e fidiamoci dei bambini che sapranno certamente sorprenderci nelle loro elucubrazioni filosofiche che potranno certamente sostenere la costruzione di un loro proprio pensiero critico e renderli autonomi nelle scelte che la vita presenterà. 

sabato 23 luglio 2016

La lettura che protegge



Immagino l'habitus della lettura come un manto dal potere magico che ci protegge, ci rende consapevoli, ci fornisce una lente di ingrandimento o di rimpicciolimento per valutare, soppesare e poi anche eventualmente decidere in merito agli eventi della vita. Lo immagino come un caschetto di protezione che in caso di cadute o spinte permette di non farsi male e di mantenere salda la rotta. Lo immagino come un motore di ricerca che scova quello di cui c'è bisogno in quel momento grazie ad una sedimentazione di informazioni, esperienze e valori che illuminano la via. Oppure, ancora una specie di lampada di Aladino, che opportunamente sfregata, svela strategie inedite e salvifiche. Oltremai preziosa in un tempo che rischia di mettere a repentaglio la stabilità mentale e il valore della vita, scossa da accadimenti truci, inspiegabili, sconvolgenti e difficilmente collocabili.
Ma allora, mastro Geppetto che vende la giacca per comprare l'abbecedario può essere presa come una storia universale intrisa di significato e monito per ogni uomo, in particolare l'uomo consapevole del fatto che c'è sempre la possibilità di elevarsi, di comprendere, di cercare soluzioni e praticare una scelta nell'ambito di molte scelte. I libri spalancano la mente, fanno immaginare nuove scene, proiettano i desideri e alimentano i sussurri che svelano i sogni alla ricerca di se stessi come recita Spielberg che suggerisce "Quindi ogni giorno della tua vita devi essere pronto a sentire cosa ti sussurra nell’orecchio la tua intuizione. Urla molto raramente."
Chimamanda Adichie invita a riflettere sulle storie che possono anche riparare la dignità. Con un discorso toccante parla proprio del suo manto, del suo caschetto che durante la vita l'ha portata a comprendere il potere della conoscenza delle storie, di altre culture, per tutelarsi dall'ignoranza, dalle offese, dai rifiuti consentendole un'elaborazione di pensiero e di consapevolezza in merito a ciascuna potenzialità.
Le storie inspessiscono di anticorpi la nostra coscienza e ci fanno volare su tappeti magici che nessuno può fermare.
Un libro per tirare fuori la testa dalla sabbia, per attivare i neuroni in modo sano, per creare ponti trasversali densi di opportunità, per farsi cullare e percorrere sentieri sorprendenti, chissà forse già disegnati. Buoni viaggi.

martedì 19 luglio 2016

Linguaggi diversi per stimolazioni fruttuose


Nell’ampliare il ventaglio delle proposte da offrire ad un bambino molto piccolo si possono prendere in considerazioni diversi linguaggi come lingue straniere e la musica. Esistono ricerche che rilevano le straordinarie abilità di discriminazione, selezione ed elaborazione delle sonorità fin dalla nascita e come queste poi vanno a incidere nella percezione cognitiva dei fonemi e nello sviluppo del linguaggio (guardate questo video divertente che dimostra l'intenzione di comunicare dei bambini!).
Alcuni studi molto noti sono quelli statunitensi della ricercatrice Patricia Kuhl che parla del “genio linguistico dei bambini” attivo fino ai 7 anni !!! In questa conferenza TED la Kuhl lo spiega in maniera chiara presentando l'evidenza di un periodo critico utile ad esporre il bambino agli stimoli necessari allo sviluppo del linguaggio. Il bambino è capace di distinguere i suoni in base alla loro frequenza e di conseguenza al riconoscimento della lingua madre.
Poi ci sono gli studi europei che fanno capo a Grossman, Blasi e colleghi e affermano la sensibilità delle regioni cerebrali nel percepire la prosodia e i colori emotivi dei suoni e delle parole.
Alcune ricercatrici della SISSA di Trieste, Ferry, Flo e colleghi, hanno stabilità che a due giorni dalla nascita il bambino inizia ad elaborare il suono linguistico codificando la prima e l’ultima sillaba delle parole.
Altri studi di Trehub sottolineano che la comprensione della melodia avviene già dai sei mesi di vita e riguarda il ritmo, la durata,le altezze e le variazioni timbriche andando a costruire la specializzazione linguistica e musicale
Cosa possiamo dedurre da queste evidenze? Innanzitutto che esistono delle abilità nella fase pre-linguistica, sostenute da un sistema uditivo attivo già durante la gravidanza che si correla con il sistema cognitivo. Di conseguenza ci si può sbizzarrire nel proporre al bambino una varietà di libri in lingue straniere e di musica di diverse culture e ritmiche per favorire il percorso e lo sviluppo della rete neuronale.

Qualche esempio: Cikibom di di A. Chiurcolo, P. De Gaspari, M. Ielmini, C. Panza, illustrazioni di F. Assirelli pubblicato da Sinnos (CD e libro). Una proposta per favorire una relazione attraverso un gioco, un canto, un ballo secondo regole universali comprensibili da ogni genitore di qualsiasi etnia, estrazione sociale, culturale e dal proprio bimbo come anche Musica da cameretta pubblicato da QB Quantobasta.
Un altro libro accompagnato dal CD è Musicantando di C. Pizzorno, E. Seritti di Giunti editore che offre la possibilità di approcciare filastrocche in altre lingue (spagnolo, tedesco, inglese) che anche i genitori che non conoscono la lingua possono cantare seguendo le tracce. Il CD contiene brani ''delicati'' e nello stesso tempo vivaci, affinché stimolino una reazione emotiva e motoria.
Ognuno di noi può costruire un repertorio personale attingendo alle numerose pagine dedicate nel web, nelle riviste, nelle bibliografie e nella propria memoria ed esperienza. La cosa più divertente è infatti confrontarsi con fratelli, sorelle, amici, parenti e ricordare insieme le sonorità ascoltate nella propria infanzia, anche quelle in dialetto, per ripercorrere le emozioni e le tracce personali di vita.