Il genio di Lionni si è manifestato in un ambito creativo vasto che lo ha portato a creare, a partire da un'esperienza personale con i suoi nipotini, quel magnifico albo "Piccolo blu, piccolo giallo" nel 1959. Nella sua autobiografia lui stesso narra in maniera poetica come quel libro sia stato fonte di immensa emozione.
Questa riflessione vuole porre l'attenzione su quanto possa aprirsi a ventaglio un'esperienza concreta in forma materica. Quanto quindi sia importante proporre ai bambini una trasposizione a livelli diversi di un'esperienza narrativa. Invitare i piccoli ad immaginare altri livelli di lettura dei contenuti scritti per stimolare e ampliare i ragionamenti e le ipotesi creative. Mamme e insegnanti, quando i bambini ci portano orgogliosi pezzi di pietra, di ossa, di conchiglia, condividiamo con loro la scoperta e le considerazioni che una osservazione attenta suscitano in loro. Solo attraverso un sostegno sincero e un'adesione scevra di giudizio potremo offrire loro l'opportunità di elaborazione e di riflessione che potranno portare a nuove curiosità e invenzioni.
Chissà se nel prossimo Festival Fin da Piccoli (Trieste, 9-10 settembre 2016) ci saranno spunti validi per ispirazioni di questo tipo. Il tema del 2016