Sono apprezzate le storie umoristiche che si basano sull’esagerazione, sull’incongruenza, come le storie che presentano il ribaltamento delle situazioni e i finali diversi.
Il linguaggio deve essere semplice ma non banale, mai generico o astratto. E’ bene che ci siano termini non abituali.
Un'autrice che negli ultimi anni è diventata nota è Silvia Borando che pubblica con Minibombo. Il suo "Gatto Nero, Gatta Bianca" racconta di un gatto nero che esce solo di giorno e di una gatta bianca che esce solo di notte. Lui ama raccogliere le margherite, lei va a caccia di bisce e pipistrelli. Cosa nascerà dal loro incontro? Dal punto di vista grafico la Borando gioca sul bianco e il nero, due colori essenziali che si completano in maniera straordinaria.
Dai 4 anni le immagini si pongono in maniera diretta e sono percepite in modo indipendente lavorando sul pensiero sequenziale o narrativo utilizzato per sistematizzare e organizzare l’esperienza (fino ai 3 anni il bambino attua il pensiero simultaneo di stimolo-risposta).
L’immagine consente un pensiero riflessivo autonomo. Un titolo altamente raccomandato per il linguaggio iconico fantasioso e concettualmente appropriato è "A che pensi?" di Laurent Moreau, Orecchio acerbo. Il libro attraverso immagini con colori decisi e forti rappresenta i pensieri delle persone, le emozioni e i loro desideri.
Le fiabe favoriscono la proiezione all’esterno di paure ed emozioni che il bambino ha dentro di sé.
Mondadori ha pubblicato "Fiabe per i più piccini" di Italo Calvino, illustrato da Giulia Orecchia. Vi si trova la celebre "Gallo Cristallo" e altre fiabe.
Una casa editrice che ama pubblicare libri con fiabe della tradizione è la Kalandraka. Tra i titoli vi propongo "La gallinella rossa" di Pilar Martinez e Marco Somà, "Nel bosco" di Anthony Browne.
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