lunedì 6 giugno 2016

Lo sviluppo emotivo e il riconoscimento delle emozioni


Il  processo di riconoscimento delle emozioni è estremamente importante e profondo e non riguarda puramente un semplice apprendimento cognitivo. Come fa un bambino a capire le proprie emozioni - paura, tristezza, rabbia, gelosia, tenerezza, curiosità, sorpresa, gioia, noia? Può farne esperienza diretta, ma, affinchè questa sia da lui riconosciuta come vera, il bambino ha la necessità di sapere che anche il genitore la sente e quindi la comprende e la condivide.

Anche attraverso la lettura e l’immedesimazione nei personaggi il bambino individua le emozioni. Mentre l’adulto legge e il bambino ascolta, l’attenzione condivisa sulla storia implica un coinvolgimento all’unisono che consente un riconoscimento a partire dal fatto che i due “vivono” insieme quella emozione. Il bambino capisce che quel sentire riguarda anche altre persone. Sono sentimenti sensati, che si possono comunicare, condividere, riconoscere e rispettare. E’ utile far capire al bambino che le emozioni non vanno combattute o svalutate ma vissute perché appartengono a tutti gli uomini.


Nelle foto si vede chiaramente come il bambino di pochi mesi, forse attraverso il meccaniscmo dei neuroni specchio, riflette nel proprio volto l'espressione del volto del libro "Guarda che faccia!", Giunti Editore, che si propone a partire dai 6 mesi di vita. 

Per le fasce di età superiori ci sono moltissimi libri che parlano di emozioni, a partire dal conosciutissimo "Che rabbia" di Mireille D'allancé, Babalibri (dai 3 anni), a "Lupo Baldo" di Eric Battut (dai 2 anni), Bohem Press, fino a "Tu" di Emma Dodd per l'Ippocampo (dai 2 anni).

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